mercoledì 5 dicembre 2007

La signora Riina è risentita...

La televisione italiana di solito ci propina una serie di fiction televisive di vario genere e spesso di dubbio gusto, che l'annoiato telespettatore si sorbisce, spesso più per mancanza di alternative che per reale interesse. Ultimamente, la programmazione di Canale 5 ha presentato la fiction "Il capo dei capi", storia di Totò Riina, dalla sua gioventù all'ascesa come capo della mafia, alla lotta che grandi personaggi hanno compiuto contro la penetrazione della mafia non solo nella società civile quanto anche nel mondo politico (e parlo di Carlo Alberto Dalla Chiesa, che mio padre ha avuto la fortuna di conoscere e in onore della cui seconda moglie sono stata chiamata Emanuela, di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutti coloro che sono stati immolati per cercare di sradicare questo governo parallelo votato alla criminalità che è la mafia). Ovviamente, in una rappresentazione televisiva concentrata sulla vita di un capo mafioso, non ci si poteva esimere dal mostrare scene in cui compariva la moglie di Riina, la signora Ninetta Bagarella. Non che questo significhi che la signora in questione prendesse parte alle attività malavitose del marito, ma ovviamente il rapporto matrimoniale implica un coinvolgimento, fosse anche solo di supporto sentimentale ad un marito che sicuramente la signora Bagarella sapeva non essere un santo.
Ad ogni modo, la cara signora ha sguinzagliato i suoi avvocati e ha denunciato Canale 5 e i produttori della fiction "Il capo dei capi" per "danno all'immagine" e pretende ora un risarcimento. Un risarcimento per aver utilizzato la sua persona collegandola alle attività criminose del marito.
Signora, cosa ci possiamo fare noi se ha sposato un mafioso? Poteva pensarci prima...scommetto che finchè era in libertà a lei andava benissimo di comparire come moglie sua...e adesso? Adesso chiede il risarcimento...andiamo bene!
La coraggiosissima Stefania Petix, inviata di Striscia la Notizia, in un servizio andato in onda ieri sera è andata a Corleone (PA) alla ricerca della Signora Ninetta, per chiedere delucidazioni su tutto questo risentimento. L'omertà si respirava anche attraverso lo schermo di un televisore, il nome della via cancellato dalla lastra che dovrebbe indicare il luogo...e un citofono con un nome sopra, Riina. Stefania suona, più e più volte. Qualcuno si affaccia a vedere di cosa si tratta, ma nessuno apre, nessuno dice niente. "Siamo di Striscia, Signora Nina apra, vorremmo parlare con lei di questo problema dell'immagine", chiede cortesemente ma con fermezza Stefania. All'ennesima scampanellata a vuoto, Stefania si spazientisce, e prorompe in una dichiarazione molto forte, che ha l'impatto di una bomba in una città come Corleone. Senza paura, senza esitazione, le parole sono taglienti mentre si rivolge alla telecamera, ai telespettatori e a tutti coloro che, intorno a lei, ascoltano nascosti dietro le finestre: "Non avete idea di quante volte nella vita ci siamo sentiti dire mafiosi solo per il fatto di essere siciliani. E allora forse un danno all'immagine reale l'abbiamo avuto noi siciliani non mafiosi. Per non parlare del danno economico: la mafia ci costa 7 miliardi di euro l'anno, cioè non avremmo sotto-sviluppo se non fosse per questi soldi. E in ultimo, ma non meno importante, il danno morale: riflettiamo un attimo su quanto ci è costata moralmente la mafia per averci tolto, ucciso, le persone migliori, le persone più grandi, quelle che hanno combattuto la mafia, cioè le vere vittime di mafia".
Poche parole per dire tutto ciò che conta. Il vero coraggio non è far parte della mafia, il vero coraggio consiste nell'opporsi. Brava Stefania!

Se volete visualizzare il video: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/news/2007/12/04/news_2624.shtml
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