sabato 31 marzo 2007

Pour Tchendoh

...et comme y a qq1 (voir titre du post) qui n'arrive pas à comprendre l'italien et chiale pis m'enlève de son blogroll, alors voilà que j'ai traduit le poème du post en bas en français. Tchendoh, dis pas que je mérite pas de me trouver dans ton blogroll là! :P Je suis trop gentille moi, je me préoccupe que les gens me comprennent...

La fête s’arrête.

Le silence enivre

l’espace de la salle.

Et le dernier invité

s’en va.

Seuls les musiciens

restent sur scène.

Un dernier accord

se lève dans l’air.

Et resone,

déshormais lointain

dans la mémoire des hommes,

comme une mélodie

oubliée.

Il est temps de partir.

Et le dernier musicien

s’en va.

L’accord s’éteint.

giovedì 29 marzo 2007

Il risultato di un viaggio in treno

Quando scrivo, difficilmente mi fermo a riflettere sulle parole. Una ad una risalgono in superficie nel modo più spontaneo possibile. Per questo motivo quando scrivo una poesia sono comunque assai restia a chiamarla tale. Poesia. Si pensa subito a tutto ciò che stilisticamente compone una poesia, alla metrica, al ritmo creato dall'utilizzo di rime. Sono affascinata da questo tipo di struttura, ma sono incapace di incasellare i miei pensieri in qualcosa di rigido. Mi è difficile seguirli, sono come bambini capricciosi che hanno ricevuto troppa libertà, e ora che sono adolescenti è difficile tenerli a freno. Allo stesso modo mi piace che le mie composizioni siano altrettanto libere da schemi, che la scrittura prosegua sciolta come guidata da un filo che tirato poco a poco rivela uno dopo l'altro i componenti di una frase, poi di un'altra e un'altra ancora. Fino alla fine.
E non esiste un momento particolare in cui mi siedo e scrivo. Arriva come un fulmine a ciel sereno, se mi è concesso l'utilizzo di questo banale modo di dire. Possono passare mesi senza che io tocchi un pezzo di carta e scriva. Venerdì scorso in treno l'avevo già tutta dentro. Ho solo dovuto cercare un pezzo di carta e una matita, e mettere giù in pochi minuti una piccola parte di me a parole.


La festa si ferma.

Il silenzio inebria

lo spazio della sala.

E l'ultimo invitato

se ne va.

Solo i musicisti

restano in scena.

Un ultimo accordo

si alza nell'aria.

E risuona,

ormai lontano

nella memoria degli uomini,

quale una melodia

dimenticata.

E' tempo di partire.

E l'ultimo musicista

se ne va.

L'accordo si spegne.

mercoledì 14 marzo 2007

Ed io avrò cura di te...

...I slowly saw it grow,
this dream.
Silk sensation:
this dream was slipping
away.
Yesterday,
I was all wrapped up
in silk.
I could feel it
on my lips,
in my eyes,
on my heart,
in my hands.
I grabbed it.
The Dream.

Da ieri sera non faccio che pensare ad una canzone, che da sempre rappresenta per me questo sogno in cui ieri ho avuto il piacere di lasciarmi affondare. Sempre più giù, non ho più paura, adesso.

Ti proteggerò
dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi
incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni
del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura
normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori
e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto
il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme
le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore
inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto
non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli
come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo,
e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.
F.Battiato - La Cura -
Grazie Lorenzo.

mercoledì 7 marzo 2007

Penso...

...che sono da tempo assetata della bellezza dei sentimenti ma...
...che questa bellezza me la sono spesso inventata e di conseguenza...

...penso di essermi preclusa a lungo la vera e libera essenza dei sentimenti.

Penso:
...che dovrei decidermi a viverli davvero quello che provo, perchè penso...
...di aver dedicato troppo tempo a rincorrere la mia libertà.

Penso:
...di essere una persona indipendente, la cui indipendenza genera dipendenza dalla libertà.
E paura di tutto ciò che può considerarsi un legame.

Penso:
...che a quasi 24 anni sono cresciuta abbastanza per scrollarmi di dosso questa paura.

...che annegare nel mare delle sensazioni sia il modo migliore per morire e rinascere.

Penso:
...che non potrei mai smettere di pensare neanche se lo volessi con tutta me stessa.
E sono fiera di poter dire che gli ingranaggi del mio cervello sono sempre ben oliati.

Fin troppo.

Penso:
...che potrei dire meno cazzate e pensarne anche meno.
Ma le mie cazzate fanno parte di me come il mio naso, i miei occhi, la mia bocca, il mio cuore e il mio sangue. Anzi, sono nel mio sangue. L'emoglobina che porta ossigeno ai neuroni.

Penso:
...di essere solare, aperta, vivace, chiacchierona, allegra, arguta, generosa, amichevole, sincera.
...di essere ombrosa, misteriosa, solitaria, silenziosa, malinconica, banale, egoista, scontrosa, bugiarda.

E in fin dei conti, penso sia proprio questa la mia ricchezza...
Una manciata di monetine lanciate su un marciapiede. Pochi si fermano a raccoglierne.
Quasi nessuno ne comprende il valore.

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I think...
....that I'm since long thirsty of the beauty of feelings but...
...that I often invented this beauty and as a result...

...I think I have prevented myself for long from the real and free essence of feelings.

I think:
...I should decide to really live what I feel, because I think...
...I have dedicated too much time to my quest for freedom.


I think:
...I am an independent person, whose independence generates dependence from freedom.
And fear of everything that can be considered a link.

I think:
...that approaching 24, I am old enough to get rid of this fear.

...that drowning in the sea of sensations is the best way to die and live again.

I think:
...I would never be able to stop thinking not even if I wanted it with all myself.
And I'm proud to say my brain's gears are always well oiled.

Perhaps too well.


I think:
...I could talk crap less and think it even less.
But my crap is part of me just like my nose, my eyes, my mouth, my heart, my blood. Or better, it's in my blood. The haemoglobine bringing oxygen to my neurons.

I think:
...I am bright, open, lively, talkative, joyful, witty, generous, friendly, sincere.
...I am shadowy, mysterious, lonely, silent, melancholic, dull, selfish, irritating, liar.

And all in all, I think this is exactly my main richness.
A bunch of coins thrown on a walkway. Few people stop to pick them up.
Almost noone understands their value.

venerdì 2 marzo 2007

E a proposito di traduzioni...

Lorenz mi ha chiesto l'altro di giorno di cominciare a scrivere un po' di più in italiano su questo blog. La sua richiesta, unita al fatto che non faccio altro (o quasi) durante il giorno che scrivere e parlare in lingue diverse dall'italiano, mi ha portato a pensare che potrei tradurre alcune delle cose più significative che ho qui scritto, ma solo in inglese.
Pochi giorni fa, un momento di serenità di quelli intensi, senza una ragione particolare a decretarne l'arrivo, ma intenso e vibrante.
Ho scritto poche righe per racchiuderlo. In inglese, ovviamente. Ed eccole in italiano.

Appena uscita,
la pioggia mi ha colpito in viso.
Ero in piedi, da sola
e ho chiuso gli occhi.
Ero in piedi, da sola
mentre la pioggia scendeva
su di me.
Ero lì, sola,
ed ero felice.

Nocturne

Le ciel nocturne et bas s'éblouit de la ville
Et mon cœur bat d'amour à l'unisson des vies
Qui animent la ville au-dessous des grands cieux
Et l'allument le soir sans étonner nos yeux

Les rues ont ébloui le ciel de leurs lumières
Et l'esprit éternel n'est que par la matière
Et l'amour est humain et ne vit qu'en nos vies
L'amour cet éternel qui meurt inassouvi

- Guillaume Apollinaire-

Merci Pascal, ce poème m'est entré droit dans le coeur.
Ho cercato in qualche modo di tradurlo in italiano, ben consapevole di quant'io possa essere maldestra con le rime. L'abilità con le parole non costituisce garanzia di buona riuscita quando si intende trasmettere non solo il senso ma le sensazioni derivate da una poesia, in una lingua diversa da quella in cui il componimento è nato. E forse è per questo che detesto le traduzioni...
E ne sono al contempo attratta, in perfetta armonia con i miei controsensi.
Io ci ho provato.

Notturno

Il cielo notturno e basso s’inebria della città
E il mio cuore batte d’amore all’unisono con le vite
Che animano la città al di sotto dei grandi cieli
E la accendono di sera senza stupire i nostri occhi

Le strade hanno abbagliato il cielo con le loro luci
E lo spirito eterno non esiste che attraverso la materia
E l’amore è umano e non vive che nelle nostre vite
L’amore, questo eterno che muore insoddisfatto.